scrivere di emozioni: intervista all’autrice

Intervista a Laura Feci Moraja, autrice della collana “Emozionante”

Da fondatrice de Il Mago di Oz ONLUS, centro per l’età evolutiva di Roma, ad autrice di albi illustrati, come nasce la passione per la scrittura?

La passione per la scrittura mi accompagna da quando sono piccola, era il modo per esprimere ciò che sentivo, ciò che provavo, le emozioni che non capivo…e mi ha sempre aiutato tanto. Avevo un diario segreto e ho continuato a scriverlo fino al liceo…li conservo ancora tutti gelosamente.

Perchè hai scelto di scrivere proprio di emozioni?

A dire il vero sono le emozioni che hanno scelto me. Le emozioni le ho sempre sentite fortissime. Potrei dire di essere stata una bambina di cui si dice “è troppo sensibile”. Il modo che ho trovato per sopravvivere a questo uragano di emozioni è stato quello di cercare di conoscerle sempre meglio, inizialmente parlandone con le persone vicine, poi leggendo libri, poi intraprendendo percorsi di psicoterapia, fino a quando questa mia caratteristica ipersensibilità è diventata il mio punto di forza. Quella capacità di sentire e capire me stessa mi ha permesso di sentire e capire meglio ciò che provano gli altri e di essere oggi più efficace nel prendermene cura.

Che cosa caratterizza la collana “Emozionante” rispetto alle altre pubblicazioni per l’infanzia dedicate alle emozioni?

Posso dire che i nostri albi illustrati sono “concreti”. Questo deriva sicuramente dalla nostra esperienza come “riabiltatori” dell’età evolutiva, chi si occupa di riabilitazione deve essere concreto. I nostri albi ti permettono di conoscere le emozioni dandoti gli strumenti per riuscire ad accoglierle e comprenderle nel momento in cui diventano troppo grandi e occupano troppo spazio. Per questo, ogni albo, ha nella parte finale un percorso laboratoriale, curato da me e la Dott.ssa Ruena Ventimiglia, psicologa psicoterapeuta dell’età evolutiva, attraverso il quale il piccolo lettore può conoscere profondamente le sue emozioni e trovare le risorse per potenziare la propria intelligenza emotiva e la fiducia nelle proprie capacità.

Qual è la storia a cui sei più affezionata?

La mia storia del cuore è sicuramente “Storia di Capelli e Rabbia”…è stata la prima volta che ho ascoltare profondamente e poi raccontare l’emozione della rabbia, partendo da quello che era il mio vissuto come mamma ma anche come responsabile de Il Mago di Oz ONLUS. Quando scrivi una storia che parla di emozioni, il primo viaggio che devi affrontare è quello dentro te stesso. Nella storia di Priscilla c’è tutto lo scopo per cui è nata la collana, ovvero offrire un’esperienza in cui non solo il bambino ma anche l’adulto di riferimento entra in contatto con la propria emozione, la accoglie ed impara a prendersene cura.

La storia che, invece, è stata più complessa da scrivere?

“Storia di Mare e Delusione”. La delusione è un’emozione molto complessa che ha tante sfaccettature e, cercando di comprenderla, ho scoperto tanti aspetti nascosti di me. Penso anche che sia stata la storia “più utile”: quando stavo vivendo una delusione personale o la vivevo attraverso gli occhi dei miei figli, mi è stato utile ricordare le parole di Marcello, ciò che faceva il protagonista davanti alla sua delusione, ma anche ciò che la mamma capiva, guardando la delusione sul volto di Marcello. Sinceramente non pensavo quanto potessero essermi utili le storie che ho scritto…anche dopo averle scritte.

Per quale età sono adatti questi albi?

Da 0 a 100 anni! Credo onestamente che non siano libri solo per bambini ma anche per adulti, per anziani, per tutti. Perchè siamo noi adulti per primi a dover recuperare questo spazio di ascolto profondo dei nostri vissuti emotivi, che dobbiamo imparare a dare più spazio alle emozioni, ad accoglierle invece che a nasconderle…solo così, partendo da noi, potremo davvero essere delle guide emotive efficaci per i nostri bambini.

In chiusura, qual’è il feedback più bello che hai ricevuto dai lettori in questi anni?

Mi emoziono sempre tanto leggendo quanto i nostri albi siano apprezzati a scuola, dalle insegnati, dai genitori e da tanti professionisti che lavorano con i bambini. Non potrei essere più felice di sapere che lo scopo per cui questa collana è nata, è compreso e condiviso da tantissime persone. Dal punto di vista dei bambini, ciò che mi colpisce di più è quando mi raccontano che il bambino tratta il libro come un amico, che “non ne può più fare a meno” e lo porta sempre con sè. Quando il libro diventa un amico vuol dire che il bambino ha trovato una risorsa in quel libro, questo mi rende orgogliosa del lavoro che con tanta passione porto avanti, spinta da un’unica grande convinzione: se i bambini potessero esprimere un desiderio questo sarebbe “aiutami a capire come mi sento”.

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