Equilibrio emotivo: come prenderci cura di noi ogni giorno

Scritto dalla Dott.ssa Ruena Ventimiglia, Psicologa Psicoterapeuta

 

Le emozioni sono sempre con noi. Sottendono e accompagnano tutte le nostre scelte consapevoli e inconsapevoli.

Ci accorgiamo ogni giorno del loro valore e del loro impatto sulla qualità della nostra vita: emozioni spiacevoli, pesanti o eccessivamente intense contribuiscono ad abbassare il nostro benessere e la nostra propensione ad essere attivi e ottimisti. All’opposto, serenità, gioia, speranza e fiducia permettono di accrescere l’autostima, la motivazione e senso di autoefficacia.

Senza emozioni è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento.
— Carl Gustav Jung

Le emozioni appartengono a quella sfera del sistema nervoso che ci rende squisitamente umani e che ci differenzia da tutte le altre specie, non perché altri mammiferi non sperimentino emozioni ma perché la complessità e la ricchezza emotiva della specie umana è di altissimo livello; non a caso la comprensione e il riconoscimento delle numerose sfumature emotive richiede moltissimi anni nello sviluppo dell’essere umano. Per i bambini, infatti, è spesso difficile nominarle e specificarle poiché le aree del cervello deputate a tali azioni necessitano di un apprendimento lento e di uno sviluppo neurologico massiccio.

Talvolta anche gli adulti fanno fatica a gestirle e anche quando sono in grado di individuarle, nominarle, può essere un arduo compito quello di conviverci e non farsi quotidianamente sopraffare dal tumulto del loro susseguirsi e dal loro continuo mutamento.

È per questo che l’uomo è alla costante ricerca del proprio equilibrio emotivo: ma cosa si intende con questo termine?

L’equilibrio emotivo è una condizione di stabilità interiore data dalla capacità di saper gestire, organizzare ed esprimere il personale vissuto emotivo. Richiede una profonda conoscenza di sé e una visione lucida che sappia distinguere chiaramente i nostri bisogni dalle aspettative del mondo esterno. Laddove questa distinzione fosse opaca ecco sopraggiungere scelte di adattamento che aumentano, nel tempo, l’insoddisfazione e aumentano il rischio di sviluppare malesseri psicologici di vari livelli di gravità. 

Inoltre, essere consapevoli della proprie emozioni, è importante non solo per vivere bene con se stessi, ma anche per migliorare le relazioni con gli altri poiché sottende una migliore capacità empatica e predispone ad entrare in relazione sana e nutriente con gli altri.

Ma come ci si può prendere cura del proprio mondo emotivo?

Ecco alcune semplici strategie, da applicare nella quotidianità. Come potrete osservare alcune di queste hanno a che a fare con l’inserimento “pratico” di esercizi o attività all’interno della propria giornata, altre non rientrano nella definizione stretta di strategie, sono piuttosto proposte di visioni, atteggiamenti, prospettive con cui osservare noi stessi e la realtà che ci circonda; hanno più a che fare con “l’essere” e invitano ad accogliere ed allenare ogni giorno pensieri positivi e nutrienti.

●      Attraverso la pratica regolare della Mindfulness ossia un insieme di tecniche per coltivare una più piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora. Attraverso la pratica di alcuni esercizi è possibile allenare la capacità di prestare attenzione con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante. All’interno di questa pratica esistono diversi livelli di esercizi. Il più semplice riguarda la respirazione consapevole, ovvero allenarsi a portare l’attenzione sul proprio respiro, al percorso dell’aria e ai movimenti involontari che compie il nostro corpo per 10 min possibilmente 2 volte al giorno. Aumentare la consapevolezza sul momento presente aiuta a riconoscere più facilmente gli schemi negativi di pensiero e tutti gli automatismi che possono attivare circuiti auto svalutanti, preoccupanti, ansiogeni o depressivi. Riconoscere tale attivazione rappresenta un primo fondamentale passo per provare a disinnescarla e individuare altri punti di vista e quindi alternative più utili e in linea con il nostro benessere.  

●      Regalarsi un corso di Yoga, ormai noto e praticato in molti ambiti sociali, dalle scuole alle palestre e anche in alcuni posti di lavoro; è un antichissimo e complesso sistema di conoscenze, frutto prezioso della plurimillenaria cultura indiana. Servendosi di una vasta scelta di tecniche promuove e rende possibile l’integrazione dei vari piani dell’esistenza umana: Corpo – Respiro – Energia – Mente. Lavorando sul piano psico-emozionale, il praticante di Yoga riesce a definire meglio il proprio cammino esistenziale, servendosi di insegnamenti spirituali universali e divenuti nel tempo patrimonio comune dell’umanità. Con la pratica regolare e costante affiorano benessere, calma e lucidità mentale. Si sviluppa un atteggiamento di maggiore responsabilità e centratura, per affrontare al meglio le prove e le sfide della vita quotidiana.

●      L’ attività sportiva è un’ottima terapia mentale. Aumenta la concentrazione, aiuta a scaricare lo stress, a combattere la depressione e a prevenire il peggiorare di gravi stati psicologici. Influisce, infatti, sui livelli di serotonina, stimolando gli ormoni adrenalina e noradrenalina, che permettono di migliorare l’umore; rilascia endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello che regolano l’umore, riducendo i livelli stress. Inoltre, praticare sport di squadra migliora l’empatia, le abilità sociali, e combatte la solitudine.

●      Accettarsi, capirsi, essere sé stessi è una scelta fondamentale per far si che l’esterno non prenda decisioni al posto nostro, decisioni lontane da ciò che vogliamo veramente può diventare causa di malessere. Possiamo fare in modo che un Si detto agli altri non sia un NO per noi stessi. Ciò non significa coltivare l’egoismo, ma rimanere in ascolto dei propri bisogni e imparare a proteggerli ed affermarli.

●      Visualizzare, sognare, immaginare, è un’innata capacità umana. In genere ci accorgiamo del suo potere quando ci trasporta lontano in luoghi paradisiaci reali o immaginari e regala sensazioni piacevoli e immediato relax; eppure, è proprio il suo allenamento che ci consentirebbe di ribaltare il nostro punto di vista quando ci troviamo di fronte a una difficoltà consentendoci di visualizzarci in modo diverso, più attivi, più propositivi, così da poter individuare altre strade per uscire da un problema. Può capitare infatti che esperienze dolorose o altamente frustranti ci convincano di essere vittime senza speranza di un destino inesorabile e spietato. Sebbene sia fondamentale fare spazio e accogliere le emozioni spiacevoli derivanti da delusioni, perdite o fallimenti consentendoci di piangere o arrabbiarci è altresì fondamentale mettere in gioco l’immaginazione per dare vita a scenari diversi; in altre parole, possiamo, quando ci sentiremo pronti, smettere di preoccuparci e iniziare ad occuparci del problema che stiamo vivendo.

●      R a l l e n t a r e  il ritmo della nostra vita: è davvero strettamente necessario tutto ciò che vogliamo realizzare dentro un’unica giornata? Nessuna delle attività che svolgiamo può essere rimandata, posticipata o delegata o addirittura sospesa? Siamo davvero così certi che frenesia e giornate convulse siano il risultato di scelte irrinunciabili oppure conseguenza di visioni di se stessi altamente prestazionali, mai rinunciatari talvolta affamati di riconoscimenti su eccellenti risultati? Accorgersi di sentirsi stressati per la maggior parte della settimana rappresenta già una ragione sufficiente per interrogarsi sulla ragione per cui non ci fermiamo e non ci diamo il permesso di accogliere uno stile di vita diverso dove raggiungere obiettivi prestazionali non sia l’unica modalità per sentirsi “bravi”. Forse regalarsi tempo in cui non si è necessariamente produttivi ma in ascolto del proprio legittimo bisogno di riposo o di rilassamento può essere un buon punto di partenza per prenderci cura dello stress percepito.

●      E infine, ma non ultimo per importanza, allenare la visione gioiosa della vita. Come? Aumentando i momenti piacevoli, dedicandoci ad attività che ci piacciono e ci gratificano, allenando la gratitudine. Questo allenamento, apparentemente facile e banale, è tutt’altro che scontato. Prova subito, sì, proprio ora: ripensando alla tua giornata quante e quali sono le ragioni per essere grato? Quante volte ti sei fermato per dirlo ad alta voce? Quante volte ti sei rivolto alle persone che hai incontrato comunicando motivi per cui essere felice nella giornata? E quante volte hai ringraziato per un sorriso, per un gesto carino ricevuto? Quando sei pronto, fai un lungo respiro e prova a dire ad alta voce: “oggi mi sono sentito felice quando…”. E se lo facessi ogni giorno?

 

E quando tutto questo, nonostante la volontà e il desiderio di prenderci cura di noi, non si traduce in azioni concrete?

Molto spesso le emozioni faticose derivano da ferite e ricordi di episodi passati, o dall’ansia e dalla preoccupazione del futuro. Può quindi capitare che pur essendo consapevoli e desiderosi di prospettive diverse e di benessere non riusciamo a mettere in atto reali cambiamenti nel nostro stile di vita. Laddove lo stato di malessere sia prolungato nel tempo e condizioni diversi ambiti della nostra vita sociale, relazionale e lavorativa potrebbe essere utile chiedere aiuto ad un professionista psicologo psicoterapeuta per prenderci cura della nostra salute psicologica in uno spazio protetto e specializzato. 

   Buon Allenamento!

Indietro
Indietro

sei idee “geniali” per stimolare la lettura nei bambini

Avanti
Avanti

Conoscere le emozioni attraverso i colori: spunti utili e attività da fare con i bambini